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Non c’è niente di nuovo.
È da più di 8200 anni che vengono rappresentate cartografie.
La splendida evoluzione tecnologica degli ultimi decenni ci ha permesso di avere confidenza con il globo terrestre. 
In pochi secondi possiamo farlo ruotare su una pagina web più di quanto esso stesso non abbia fatto nelle ultime due settimane.

La stessa evoluzione ci ha permesso di viaggiare come nessun’altra generazione ha nemmeno mai potuto immaginare. Siamo tutti dei Marco Polo oggi, ma

 

—DOVE SIAMO STATI REALMENTE?—

Poche volte ci fermiamo a pensare dove siamo stati realmente.

Il desiderio di avvicinare, possedere, ammirare e quindi ricordare i luoghi che abbiamo visto o che vorremmo vedere, mi ha spinto a rielaborare, ridisegnare e forzare queste cartografie.

Sulla carta tutti i luoghi hanno gli stessi diritti. I confini riassumono la loro vera dimensione, linee disegnate su terre sconfinate.

Le Nomenclature, sono loro stesse, un atto di proprietà sulla natura, il simbolo dell’occupazione dell’uomo.

Proprio per questo, la libertà nel tracciare confini e scegliere i nomi è completamente Immaginaria.